Shiatsu News 41 settembre 2013

EDITORIALE 2 n. 41 - Settembre 2013 NEWS La memoria dei pesci rossi Cari lettori, dopo i venticinque anni ha inizio l’inesorabile processo che porta a dimenticare progressivamente cose e situazioni, ai venticinque la capacità di memorizzare tocca il suo picco e dunque ha inizio il declino. Lo affermano studi recenti e del passato prossimo, in gioventù si era soliti dire che alla soglia dei quarant’anni era ormai inutile perseguire percorsi scolastici o di specialità, tempo buttato. A volte non nascondo di dover rileggere passaggi di scritti prodotti tempo prima, per non incappare in ripetizioni vetuste. Ho seguito recentemente un dibattito sulla memoria dei pesci rossi, molti affermano che la durata mnemonica è di tre secondi, dopo questo periodo tutto pulito e pronto per nuove memorizzazioni. Immaginando i pesciolini all’interno di un piccolo vaso mi sono chiesto spesso come doveva essere claustrofobica e noiosa una vita passata in una gabbia dalle pareti trasparenti. La supposizione dei tre secondi mi ha tranquillizzato, non dovrebbero avere la cognizione di ciò che noi chiamiamo noia e oppressione, non ne hanno il tempo, spero che il costrutto possa essere applicabile agli acquari di vario genere e dimensione. Altri esperti, al contrario, dicono che la supposizione dei tre secondi possa essere poco corretta dal momento che, ad esempio, i pesciolini si ricordano di dove abitualmente viene somministrato a loro il cibo, in quel lato della vaschetta si radunano con più facilità. Debbo dire che la riflessione è stata per me conferma chiarificatrice. Esistono per lo meno due memorie, la memoria del corpo e la memoria delle situazioni. Molti degli istinti che organizzano la memoria del corpo sono automatici, memorizzano in automatico i meccanismi corporei nel tempo, altrimenti il pesciolino dovrebbe ogni tre secondi ricordarsi come si nuota o come si respira in acqua, tuttavia resettano il resto. L’uomo possiede meccanismi spontanei che permettono in lui l’alchimia chiamata vita. Alla sua volontà è lasciata un piccola parte, a garantirne vitalità e vita di relazione, con questa l’uomo riesce a farsi del male, si crea gabbie emozionali e gabbie posturali. Sappiamo che lo shiatsu parla alla memoria del corpo ed indirettamente alle gabbie emozionali chiamate “sentimenti”, e dunque questa arte è una grande possibilità per far comunicare le due memorie. Tuttavia aldilà di questo, ciò che mi arrovella, sarebbe comprendere le motivazioni profonde e simboliche che spingono a far si che, in età matura, ci si ricordi della gioventù lontana e non si riesca a ricordare ciò che si è fatto due giorni prima. Mi chiedo lumi del passaggio temporale fra “memoria di elefante” e “memoria di pesce rosso” durante la vita di ciascuno di noi, perché questa grande necessità, forse funzionale, di dover dimenticare? Suggerimenti? Vi lascio alla lettura di questo numero. Fabrizio Bonanomi Direttore Responsabile e di Redazione NEWS Oltre alle notizie dal Direttivo, dalla Segreteria e Rappresentanti regionali, la rivista accoglie articoli tecnici, culturali e filosofici. Nelle pagine che seguono questa traccia culturale, questo filo conduttore, è riconoscibile dagli articoli che riportano il logo “fil rouge” . Per i nuovi lettori a cui diamo il benvenuto, ricordiamo che nel “fil rouge” potrete trovare un insieme di argomenti che da un lato stimolano l’introspezione, dall’altro promuovono la riscoperta di ambiti sottili grazie ai quali la vita può assumere significati diversi, particolari e, a volte, si avvicinano all’intimità dell’essere.

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