Shiatsu News 60 - giugno-luglio 2018
23 n. 60 - Giugno 2018 con tutti i ragazzi, io decisi di spiegare loro cos’era il TP, dal momento che ero già entra- to in contatto con Michelangelo, ed abbiamo deciso di fare la foto in questa maniera, ri- calcando l’idea del TP, foto che poi è iniziata a girare in maniera abbastanza importante anche perché era stato comunque un gran- de evento. È stato quell’evento che ha dato il là nel dire: “si possono fare delle cose” ed era il simbolo che iniziava ad affermarsi da solo e non come propaggine di Miche- langelo. Quello che è importante oggi, ed è quello che probabilmente è successo anche qui, è che il simbolo diventa simbolo vero nel momento in cui i contenuti vengono an- che attribuiti. Avviene quindi, una traduzio- ne del simbolo, che è quella di Michelangelo del 2003 dove c’è il primo paradiso che è naturale, il secondo paradiso che è artificiale e poi nel racconto diventa tecnologico; ma arte e poi techne, che è il gesto, è comun- que un discorso che è dell’uomo, cioè l’arti- ficio diventa artigiano e poi artista. Questa è una coniugazione nel TP, in questo giardino, giardino protetto. Derivante dal persiano che proprio vuole essere la rappresentazione del mondo; il giardino protetto era tale perché si costruiva un muretto basso, attorno ad un piccolo appezzamento di terra, nel deserto. Nelle prime ore del mattino si riusciva a cat- turare un poco di umidità per rendere un po’ più coltivabile il deserto, quindi, più coltiva- bile un pezzo di deserto in un determinato spazio. Per analogia o similitudine, c’è un discorso di atmosfera intorno al nostro pia- neta che rappresenta questo muro, è quel muro che noi ci stiamo auto distruggendo. Quindi, già di per sé il simbolo ha dei con- tenuti molto molto importanti e a mano a mano che andiamo avanti nel tempo e nella condivisione, vediamo che questa voglia di attribuzione è sempre più crescente. Spesso parlando con le persone escono fuori delle proposte, la stessa cosa che è avvenuta an- che qui o nel workshop che era stato fatto a Lamezia Terne nell’ultimo “rebirth day”. In quell’occasione è emerso questo discor- so di “pressione, impressione, espressione”, (vedi foto allegate , le foto sono contrad- distinte da 2018) quindi, fortemente legato allo shiatsu, ma anche fortemente inerente a quello che vuole essere il TP. Quindi, pote- va essere Tesi , Antitesi e Sintesi alla stes- sa maniera , come più e meno che diventa energia, uomo, donna che crea ovviamente la vita, però può essere uomo donna che intervi ste creano l’amore, donna-donna o uomo-uomo o quello che è, nel massimo del discorso del- la relazione. In sintesi se si va a coglierne il significato, il significato è quello che “dove dai libertà, quella libertà porta a responsabilità, e la pri- ma responsabilità è quella di voler mante- nere questa libertà”. E poi da lì dovremmo andare a parlare del rapporto con l’altro, e quindi, nel momento in cui si dice 1+1=3 si dice che quando esiste questo momento creativo, questo non sta semplicemente nel fatto che due persone si avvicinano, bensì sono due persone che creano qualcosa di diverso, come in questo momento, siamo intorno a un tavolo e creiamo questa in- tervista con questo contributo. C’è sempre qualche cosa che si innesca fra due parti op- poste o uguali possono portare qualcosa di diverso e quello è il gesto creativo, è vero che è dell’arte ma è anche della scienza. È anche della vita quotidiana, cioè la creazio- ne è creatività ovunque, è una scintilla come può essere un ragionamento che prosegue a lungo termine e poi all’improvviso cambia tutto e succede un qualche cosa. D: è anche molto interessante dare spazio al simbolo e permettere ad esso di trovare la propria collocazione in ambiti diversi, non a caso anche nello shiatsu è successa la me- desima cosa. La cosa che all’inizio ha lasciato un poco perplessi è stato questo discorso di Miche- langelo: “il simbolo si crea come opera d’ar- te”, nasce opera d’arte ma l’unica che viene riconosciuta come opera d’arte è la sua pri- ma coniugazione che però è stata fatta sulla sabbia e dunque impossibile da fissare, e già quello dava questa idea e poi Michelangelo ha detto molto semplicemente “questo è un simbolo che regalo al mondo, come artista lo regalo quindi, chi lo vuole utilizzare lo può fare”. Naturalmente non lo si può utilizzare a fini commerciali o illeciti, il discorso è quello che può essere utilizzato da tutti quanti, da tutti coloro che si riconoscono in questi prin- cipi base che però ogni giorno trovano nuovi contenuti. C’è stata una volta, Michelangelo lo racconta spesso, di una signora che alla fine di un incontro dove c’erano dei bambini e lui stava spiegando il TP, è andata da lui e lo racconta perché la signora ha aggiunto un altro significato “la volevo ringraziare per- ché finalmente dopo tanti anni ho capito che cos’è la morale”;
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