Shiatsu News 60 - giugno-luglio 2018
28 n. 60 - Giugno 2018 N ell’ambito dei servizi sanitari, il con- cetto di “paziente” ha assunto diversi significati, da quello di “sofferente” a quello di colui che attende pazientemente l’intervento d’aiuto. Soprattutto esso riman- da nella cultura moderna ad un’immagine tipica dell’assistito, caratterizzata da pas- sività, fragilità, scarsa socializzazione alle problematiche sanitarie, quindi, da affidare alla guida illuminata e benevolente del me- dico. Nella società contemporanea questa figu- ra è profondamente cambiata sia per ragio- ni strutturali (reddito, scolarità, durata vita media) sia per ragioni culturali (riconosci- mento di principi etici di autodeterminazione e parità, disponibilità di informazioni medi- co-sanitarie), ma anche per i miglioramenti occorsi nella gestione delle malattie e disa- bilità, per un più favorevole riconoscimento legislativo, per la partecipazione attiva dei cittadini alle vicende dell’organizzazione sa- nitaria. TRASFORMAZIONE delle RELAZIONI di Cura e interventi SALUTOGENETICI di Marco Ingrosso* shiatsu e. . . Per questo, sempre più spesso, il concet- to di paziente è stato abbinato ad aggettivi in apparente contrasto col suo significato tradizionale (ossimori), quali: paziente em- powered, attivo, informato, competente, esperto, responsabile e così via. Sono state anche proposte diverse deno- minazioni alternative, quali: cittadino, uten- te, cliente, care-receiver, cared-for person e altre volte a veicolare diverse immagini e quadri interpretativi della persona in cura. In particolare, si è molto diffusa negli ultimi anni nella letteratura politico-sociale l’acce- zione, spesso data per scontata, di “cliente- consumatore”, imputata però di essere re- sponsabile dell’attuale caduta di fiducia nei rapporti fra servizi sanitari e utilizzatori, e quindi, all’origine della “medicina difensiva”, frutto di conflittualità e generatrice di spre- chi di risorse. Passando in rassegna le diverse inter- pretazioni sociologiche del ruolo sociale del- la persona in cura, troviamo chi ne dà una lettura multidimensionale (Vedelago, 2016), articolando la figura dell’utente-attore in quella del beneficiario, del paziente, del cliente, dell’utente di comunità, del cittadi- no, dell’utente-professionalizzato. Tuttavia si constata che ben pochi utenti riescono a rivestire contemporaneamente le varie ac- cezioni e che quindi, tale articolazione rima- ne frammentata, più definita dalle diverse strutture sociali che dagli stessi utenti. Altri autori (ad es.: Fotaki, 2010; Dent et al, 2011; Newman e Tonkens, 2011) cer- cano di isolare alcuni ideal-tipi associati a specifici quadri interpretativi: il “Consumer”, attivo nella scelta del mercato dei servizi e prestazioni; il “Citizen”, che intende parte- cipare alle fasi politico-gestionali dei servizi sanitari; il “Co-producer and responsabilized agent” caratterizzato dalla responsabilizza- zione nei percorsi di cura da parte di sogget- ti, famiglie, careers, associazioni. Vi è anche però chi fa notare (Dent e Pa- hor, 2015; Bronzini, 2016) che se inseria- mo le tre figure nei percorsi di cura, ossia nelle sequenze che caratterizzano l’attraver- f il rouge
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