Shiatsu News 60 - giugno-luglio 2018
30 n. 60 - Giugno 2018 Il ruolo della persona in cura in questo quadro in trasformazione trova quindi, una nuova e ampliata collocazione strutturale, relazionale, culturale. Nello stesso contesto si colloca la que- stione del superamento della “neutralità af- fettiva” da parte delle professioni sanitarie e di cura a favore di più consoni e personaliz- zati “stili emotivi” personali e professionali. Infatti per rapportarsi con interlocutori atti- vi e responsabili servono adeguate capaci- tà comunicative e relazionali che in passato venivano ritenute secondarie. Altre basi molto rilevanti del ruolo attivo e cooperativo delle persone in cura vengo- no indicate nello sviluppo di un forte orien- tamento alla cura di sé socialmente diffuso e istituzionalmente sostenuto e nella tra- sformazione (già in atto) delle concezio- ni di salute, che potrebbero passare dal- la riproposizione del dualismo polarizzato benessere-malessere (come nella classica definizione dell’OMS) ad una visione di com- presenza di ordine e disordine, ossia proces- si salutogenetici e patogenetici co-generati e co-influenti nel corso della vita. La cura (come risultante di un sistema di interven- ti) dovrebbe contribuire sia a contrastare i processi degenerativi, patologici e inabili- tanti sia a favorire i processi rigenerativi, ri- costruttivi, adattivi benefici, per la persona in cura. Entro questo quadro di riferimenti pos- sono trovare una più chiara e riconosciuta collocazione tecniche e discipline - come lo shiatsu, lo yoga, la meditazione - capaci di shiatsu e. . . favorire processi salutogenetici e rigenerati- vi sia nelle fasi in cui prevalgono le tendenze equilibranti e di benessere sia in quelle adat- tive e trasformative. Esse infatti favoriscono le capacità di risposta attiva del soggetto di fronte alle varie sfide e problematiche a cui è sottoposto nelle diverse fasi della vita, ampliando i benefici sia degli interventi pro- mozionali sia di quelli terapeutici. Esse non agiscono in modo “complementare”, come spesso si dice delle CAM, ma piuttosto in modo “sinergico”, favorendo la capacità del soggetto di essere un interlocutore attivo, collaborativo e co-produttivo dei processi terapeutici che lo riguardano. In questo se- gnano una specificità da valorizzare, in forte sintonia col nuovo ruolo delle persone nella cura di sé e nei processi di cura terapeutica. In conclusione, il riconoscimento di un ruolo responsabile e cooperativo delle per- sone in cura, all’interno di una nuova orga- nizzazione delle relazioni di cura, permette di ripensare lo scenario complessivo degli interventi salutari. In questo quadro, as- sumono un ruolo rilevante quegli interventi salutogenetici che sono capaci di sostene- re il soggetto sia in senso riequilibrante sia adattivo. Sarà decisiva la capacità di tutti gli attori sociali di ricollocarsi con competenza e professionalità in questo diverso assetto in via di riformulazione, superando barriere e preclusioni che finora sembravano invali- cabili. * Professore di Sociologia della Salute, Università di Ferrara, Coautore con Pierpaola Pierucci di “L’Opera- tore Shiatsu in Italia. Identità e professionalità “ ed. Aracne
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