Shiatsu News 60 - giugno-luglio 2018

32 n. 60 - Giugno 2018 shiatsu e. . . identificati in base alla percezione della persona del proprio stato: infatti nessuno può dirsi assolu- tamente sano o assolutamente malato. In questo paradigma salutogenetico, promuovere la salute significa favorire nei pazienti lo svilup- po di tutte le caratteristiche che le parole sopra elencate richiamano, senza distinguere tra persone sane e persone malate. Gli interventi tendono infatti ad accrescere la pro- pria qualità della vita ed includono, ovviamente, anche l’aiuto a persone malate. Di questa più ampia e nuova visione della salute e della cura si è discusso per due giorni al Convegno di Ferrara, non come di un futuribile solamente au- spicato, ma come azioni concrete già in essere in Italia e all’estero presso centri del servizio sanita- rio nazionale. In questo nuovo ambito di cura gli operatori shiatsu trovano, a mio avviso, una loro naturale collocazione e per quello che già sono e che fanno senza necessità di alcuno “stravolgimento”. I con- cetti molto grossolanamente sopra elencati richia- mano quello che già facciamo con i nostri riceven- ti, ne danno solo una lettura leggermente diversa. Sembrano trasferire in termini occidentali la nostra attività che noi abitualmente descriviamo in termi- ni che possiamo, sempre molto grossolanamente, definire “orientali”. Si richiede allora a noi professionisti uno sforzo di implementare la nostra formazione, al fine di arri- vare a padroneggiare questi concetti e questo lin- guaggio, che ci permetterebbe di poter dialogare e collaborare, finalmente senza più alcuna difficoltà e su una base comune, con gli altri professionisti della cura, sanitari e non sanitari. Nel titolo dell’articolo è richiamato il Congresso di Ferrara e la ricerca del Prof. Marco Ingrosso e della dott.ssa Pierpaola Pierucci. E’ indispensabi- le che la ricerca venga letta, studiata ed elaborata. Nelle pagine del libro sono riportate tutte le no- stre caratteristiche, positive e meno positive e sono evidenziati i punti sui quali è necessario che noi la- voriamo, come Federazione, come scuole e come professionisti, insegnanti ed operatori. La ricerca è stata condotta da una equipe di socio- logi della salute che padroneggiano perfettamente i concetti che sopra ho espresso, che ben conosco- no i nuovi orizzonti della medicina e della cura e che hanno condotto l’indagine tenendo presen- te quale potrebbe essere il nostro ruolo in questo nuovo ambito. Voglio concludere dicendo che dalla lettura della ricerca e dalla partecipazione al Convegno di Fer- rara ho tratto la certezza che c’è un posto che ci aspetta in questo ambito di cura e tra questi pro- fessionisti, sta a noi fare lo sforzo necessario per occuparlo. Uno sforzo di comprensione, elabora- zione e studio che deve portarci a saper compren- dere, esprimere e descrivere le nostre competenze e i meccanismi di funzionamento dello shiatsu con lo stesso linguaggio oggi utilizzato dai medici, dai sociologi, dagli antropologi e dagli psicologi che operano nell’ambito della cura. Desidererei che domani in questo elenco di profes- sionisti che operano sia nell’elaborazione e nello studio, sia nell’attuazione pratica della cura, ci sia a pieno titolo l’operatore shiatsu! Riflessioni sul Convegno Laboratorio Paracelso Maria Silvia Parolin V orrei condividere alcuni pensieri e, perché no, alcune emozioni suscitati dalla parte- cipazione al convegno a cui si riferisce il bell’articolo di Montanini, che condivido piena- mente. L’atmosfera del convegno era concentrata, ma rilassata e accogliente, di vera apertura mentale. Forse un po’ anche per questo l’emozione più du- ratura che ho sentito è stata una qualche specie di gioia, di contentezza rinvigorente. Sembrerà stra- no, visto che si è trattato di ascoltare seduti per tut- to il giorno e per quasi due giorni consecutivi delle relazioni verbali, per quanto supportate da slides o diagrammi. Il fatto è che i contenuti di tali relazio- ni non solo erano comprensibili e interessanti di per sé, ma anche e soprattutto erano spesso rico- noscibili, era come sentire parlare, con linguaggio ovviamente diverso e da prospettive differenti, di qualcosa che già circola nello shiatsu, che ci ap- partiene ( magari a volte senza piena comprensio- ne e chiarezza). E’ bello avvertire delle conferme di questi tipo al di fuori del proprio mondo. Tanto più poi che ana- lisi, concetti e spinte dei cambiamenti culturali in

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