Shiatsu News 60 - giugno-luglio 2018
33 n. 60 - Giugno 2018 r i f less ioni a latere corso venivano prospettati nella loro dimensione sociale, vale a dire in una dimensione sia tempora- le che spaziale di vasto orizzonte. E’ stato corroborante poter considerare lo shiatsu (come proposta professionale e culturale) in una dimensione di ampio respiro, come parte di uno scenario e di un movimento più grande, che in- veste anche settori di punta dell’ambito medico e scientifico e che sembra mirare a cambiamenti ve- ramente importanti. Per darne un’idea, riporto un bel passaggio dell’abstract di Sandro Spinsanti, docente di bio- etica, tra i relatori di apertura: “In questa prospettiva i limiti che la malattia e la decadenza fisica connessa alla corporeità ci pro- pongono appaiono come soglie che si aprono su nuovi territori. Le limitazioni nella vita – e il “pa- thos” che le accompagna – sono opportunità di maturazione della persona. Ovvero l’opportunità che si può cogliere o no, di diventare l’essere pie- no che potenzialmente siamo. In questo territorio non si può essere introdotti a forza (così come non si può far crescere una pianta tirandola su dal ter- reno …). La domanda, a questo punto, è: ci sono persone disposte a fare delle vicende della salute – malattia, cura, cronicità, morte – un’occasione di maturazione personale? A questa è legata l’altra domanda: ci sono professionisti sanitari disposti ad accompagnare rispettosamente le persone in questa crescita, facendo del lavoro di cura anche una preziosa occasione per la propria crescita per- sonale? “. Ho la presunzione di credere che ogni operatore shiatsu si sentirà in sintonia con queste parole. Credo anche che sui temi della bioetica dovremmo anche noi soffermarci in una riflessione collettiva. Come succede, una full immersion di quel tipo ha lasciato una coda di lavorio mentale per assestare gli stimoli da riportare in FISieo . Tra i molti pen- sieri che mi si sono presentati, uno è in perfetto, istintivo accordo con l’emozione a cui ho accenna- to: oggi al nostro mondo dello shiatsu sono neces- sari libertà e pazienza. La libertà come un “volare alto”, come un volere che lo shiatsu prenda il suo potere e sia ciò che potenzialmente è già, una pratica meravigliosa per la vita. La pazienza come uno stare “ a piè fermo” sul- la fatica e l’impegno di fare tutto ciò che occorre (studio, ricerca, confronti…) per comprendere e far comprendere perché mai lo è . In altre parole una forte, costante energia yang, di pari passo con una forte, costante energia yin.
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