Shiatsu News 60 - giugno-luglio 2018

34 n. 60 - Giugno 2018 ANORESSIA, BULIMIA, SHIATSU: Una proposta possibile Intervista a Stefania Ferri nell’ambito di un Progetto in essere all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna I l mantra è “interazione”. Territorio d’elezione, il benessere. Qui l’interazione è una in- terdisciplinarietà fluida, dove la medicina classica interagisce e dialoga con le terapie e le metodiche non convenzionali. A Bologna, dal 1996, è operativo un progetto pilota all’interno dell’Unità Operativa per disturbi del comportamento alimentare presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile del Sant’Orsola. Qui, grazie alla intuizione di Stefania Ferri, lo shiatsu si è affiancato alle cure convenzionali, iniziando con trattamenti individuali alle ragazze ricoverate e poi allargandosi come esperienza, dal 2000 in poi, con la realizza- zione del Day Hospital e la possibilità di seguire anche soggetti più grandi. Il tutto, in collaborazione con il prof. Franzoni (primario e direttore dell’Unità Opera- tiva di Neuropsichiatria Infantile e Disturbi del Comportamento Alimentare), la prof.ssa Parmeggiani (neuropsichiatra infantile responsabile del Dh) e la dott.ssa Rossi (psicoterapeuta, responsabile e coordinatrice delle attività riabilitative del Dh). I numeri inerenti i disturbi alimentari sono in costante aumento. Stando ai dati della Re- gione Emilia-Romagna relativi ai pazienti che si sono affidati ai servizi pubblici, nel 2017 i casi sono stati 1.697, di cui 316 minorenni e 1.381 maggiorenni (nel 2013, per fare un confronto, erano 1.251 di cui 182 minorenni e 1.069 maggiorenni). Numeri che, peraltro, segnalano il genere femminile come il più rappresentato tra i pazienti presi in cura (89%). La prevalenza trat- tata è di 6,7/10.000 nelle femmine e dello 0,8/10.000 nei maschi. Il 36% dell’utenza si situa nella fascia d’età 18-30, la più numerosa. A questa segue la fascia 14-17 (20%). Tra i minorenni la diagnosi più diffusa è quel- la dell’anoressia nervosa (58,2%) seguita da disturbi dell’alimentazione non specificati (24,9%). Anche tra i maggiorenni l’anoressia nervosa risulta la diagnosi più diffusa, seguita da disturbi dell’alimentazione non speci- ficati (25%) e dalla bulimia nervosa (21,2%). Il lavoro condotto da Stefania Ferri in questi anni ha fat- to sì che oggi siano le pazienti stesse, sulla base di un programma specifico, a scambiarsi semplici trattamenti. Tutto ciò che emerge dall’attività svolta viene riporta- to ed elaborato all’interno dell’equipe del Day hospital. «Un lavoro che aiuta queste ragazze a superare la diffi- coltà del contatto fisico - spiega la Ferri - e a scoprire la possibilità di prendersi cura di sè e di un’altra persona, insomma le aiuta a fidarsi e ad affidarsi». Dando loro l’opportunità di acquisire una consapevolez- za diversa del proprio corpo. Dice ancora Stefania Fer- ri: “lavorando in Day Hospital l’attività è più articolata, possiamo fare in modo, nella dinamica del gruppo, di impostare una corretta gestione del dolore e dell’an- sia, puntando soprattutto a far “vedere” e sentire loro il proprio corpo, a percepirlo per come esattamente è, ad annullare la consapevolezza falsata che in questi casi il paziente ha di sé stesso. VIS FISieo f il rouge di Marcello Cometti

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