Shiatsu News 60 - giugno-luglio 2018
43 n. 60 - Giugno 2018 l ’ iper ico ETNOBOTANICA a cura di Germana Scafetta Iperico, Scintilla di Sole Gocce di Fuoco sono condensate nei fiori di questa pianta erbacea utilizzata fin dall’antichità da Ippocrate, Dioscoride e Galeno soprattutto come unguento per ustioni, ferite e dolori del nervo sciatico. Nel 1500 Paracelso le attribuì proprietà curative secondo la teoria delle Segnature per cui la struttura forata delle foglie (hypericum perforatum) e il fatto che la pianta si colora di rosso come il sangue, la rendono adatta a curare le ferite. Strofinando i fiori tra le dita, queste si coloreranno di rosso. A questa caratteristica è legata una delle leggende che si narrano su questa erbacea quasi miracolosa. Si dice che l’iperico sia nato dal sangue di S. Giovanni quando fu decapitato per volere di Salomè. Tutt’oggi si crede che l’iperico nasca spontaneamente in luoghi dove sono avvenuti eventi molto dolorosi o violenti. È una pianta legata al Sole, del quale porta le scintille sulla Terra, secondo un’antico mito l’iperi- co sarebbe nato dal sangue di Prometeo, punito da Zeus per aver donato il fuoco agli uomini (il fuoco che allontana le tenebre e come luce della ragione permette agli uomini di vedere oltre il bene e il male). Veniva utilizzata nelle celebrazioni legate al solstizio d’estate (insieme a menta, rosa, verbena, ruta, aglio e artemisia) e ai fuochi della notte di San Giovanni, la notte, si dice, più magica dell’anno. Insieme a lavanda, mentuccia, ginestra, ruta, rosmarino, salvia, noce, lavanda, rosa, alloro e finocchio selvatico era uno degli ingredienti dell’ Acqua di San Giovanni, che veniva preparata la notte tra il 23 e il 24 Giugno, per essere poi utilizzata per le abluzioni del mattino, garantendo salute e bellezza per tutto l’anno. Per la sua solarità, fu usata in ambito magico-rituale, secondo il pensiero analogico dei nostri antenati, per fugare negatività, incubi, spettri, demoni e per tenere lontano il malocchio, qualità quest’ultima che le valse l’appellativo di “scacciadiavoli”. A tale scopo, veniva appeso in mazzetti vicino agli usci e le finestre oppure, sempre in mazzetti, messo sotto i cuscini per proteggere durante il sonno. Nel meridione d’Italia si credeva che dormire con un mazzetto di iperico sotto il cuscino invitasse San Giovanni ad apparire in sogno. Sembra che la tradizione di farne un oleolito risalga all’antico Egitto, ove si utilizzava ampia- mente la macerazione delle piante esponendole al sole Râ, considerato una divinità e fonte di vita. Questa solarizzazione aveva per gli antichi egizi virtù sia fisiche che spirituali. Lo stesso metodo era utilizzato anche in Cina, ed è menzionato da Santa Ildegarda di Bingen il fatto che nel Medioevo fosse utilizzato da guaritori e streghe che attribuivano proprietà magiche all’esposizione alla luce solare. Durante le Crociate, si dice che i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, per analogia con i fori tipici della pianta, lo utilizzassero per curare le ferite inferte da frecce e lance. Nota: la legge raccomanda di ricordare che le suddette affermazioni sono puramente discorsive e non intendono essere indicazioni terapeutiche, per le quali è sempre bene consultare un bravo medico. Bibliografia: C. Luu, Les Huiles de fleurs solarisées A.Cattabiani, Florario, ed. Mondadori A.Angelini, Il serto di Iside, ed. Kemi S. Cunningham, Enciclopedia delle piante magiche, ed. Mursia www.floradabruzzo.wordpress.com www.fioriperlanima.com Chinese Medical Herbology and Pharmacology by John Chen & Tina Chen. Art of Medicine Press. C.Sanna, M.Scognamiglio, A.Fiorentino, A.Corona, V.Graziani, A.Caredda, P.Cortis, M.Montisci, E.R.Ceresola, F.Canducci. Journal Pone 04/2018
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