EDITORIALE
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n. 40 - Giugno-Luglio 2013
NEWS
È la sera
dei miracoli
Cari lettori,
il 24 giugno è San Giovanni, potrebbe
avere poca importanza per le persone
che, per motivi diversi, sono lontani dalla
tradizione cristiana, tuttavia vi sono
coincidenze e concomitanze particolari
sulle quali vale la pena soffermarsi, al
di là della dedica che l’occidente ed in
particolare l’Italia ha deciso di adottare.
Ricordare che il 21 è il solstizio d’estate
sottolineandone la valenza è riproporre un abbecedario,
un poco vetusto forse, che diverse volte avete avuto modo
di leggere su queste pagine. È interessante invece, a volte
terapeutico, fare mente locale a come era l’istantanea del
21-24 giugno dello scorso anno o, perché no, di sei o sette
anni fa, quando iniziavano ad udirsi echi di imminenti
cambiamenti, rallentamenti legati all’economia, accenni
a presumibili crack nel mondo della finanza, il tutto
farcito di ottimismo, con la certezza di una verità vera,
quella che il tutto si sarebbe risolto, ammesso che il
tracollo potesse aver luogo, nel giro di un paio d’anni
o poco più. Oltre all’avvicendarsi di governi di diverso
colore alla guida del Belpaese, di cui ognuno custodisce
e asseconda la diversa libera opinione, siamo caduti
sempre più in un immenso baratro, sulla cui profondità
anche i più pessimisti avrebbero sicuramente perso
la scommessa. La risposta alla richiesta di sacrifici, a
volte silente a volte meno nelle piazze, è stata pressoché
unanime, diversa invece è stata la percezione di quei
“paio d’anni” di sacrifici di alcuni rispetto ai molti
altri, a dimostrazione che la nozione “tempo” è concetto
molto relativo. Veniamo ai fatti, per la tradizione cinese
antica è il giorno, nel dettaglio la notte, in cui la Terra
è capace di mostrare la quintessenza del naturale,
prima del declinare temporale successivo. Si narra che i
monaci degli altipiani bevevano la rugiada del mattino
depositata nei calici dei fiori nei prati, considerata il jing,
quintessenza, della Terra appunto. Dalle nostre parti,
insieme ad altre tradizioni, nella notte si raccolgono le
noci con il mallo completamente verde, per produrre il
nocino, liquore che opportunamente invecchiato diviene
quasi una pozione medicamentosa.
AMonza il 24 giugno e festa del Patrono, San Giovanni
appunto, e la sera, alla prima oscurità, inizia la
tradizionale saga pirotecnica, che negli anni è divenuta
sempre più interessante ed accattivante, dal punto di
vista dello spettacolo di per sé.
Interessante sono invece i numeri, 25.000 persone,
non 2.500, 25.000 ripeto, sdraiate sul prato del parco,
ordinatamente, picnic compreso, per assistere a 35-40
minuti di fuochi d’artificio, quest’anno particolarmente
belli. Il titolo era la Genesi, degli affreschi dai colori
variegati e dai botti a volte violenti che hanno dipinto e
immediatamente cancellato un cielo limpido e stellato.
Le luci accecanti delle polveri piriche confezionate
ad arte lasciavano il posto alle stelle sullo sfondo, la
Genesi interpretata ed il risultato della Genesi vera,
insieme. Molto bello ed affascinante certo, tuttavia
perché 25.000 persone a naso all’insù? Nel periodo
di Neo Oscurantismo che questa nostra società sta
attraversando, ove senza retorica i valori sono ricordi
lontani e del passato, cordialità e socialità smarrite,
l’individuo, la persona pensante ha necessità di ritrovare
un filo conduttore smarrito. Ed ecco che Santi, fuochi
effimeri capaci di illuminare di luce nuova l’oscurità e
di far comprendere che nel cielo vi sono sempre stelle
su cui perdersi, danno vita a grandi ed importanti
momenti aggregativi, semplicemente attraverso,
all’apparenza, futili fuochi d’artificio. Forse perché il loro
modo di essere così “effimeri e vicini al sogno”, donano
leggerezza e danno lo stimolo per iniziare a ri-sognare
un futuro diverso, più sincero, autentico, aggregante
ed aggregativo, perché, infondo, l’uomo è un animale
sociale. Conclusi i fuochi con lo scenario posizionato
a nord, magicamente a sud è apparsa una grande ed
enorme luna rossa e piena, sembrava essersi destata dai
fragori di poco prima, per i credenti una particolarissima
combinazione astrale. Chissà se di buon auspicio per
il futuro, speriamo, intanto riprendiamo magari a
sognare…, poi il risveglio.
Vi lascio alla lettura, multimediale per questo numero.
Fabrizio Bonanomi
Direttore Responsabile
e di Redazione
NEWS
Oltre alle notizie dal Direttivo, dalla Segreteria
e Rappresentanti regionali, la rivista accoglie
articoli tecnici, culturali e filosofici.
Nelle pagine che seguono questa
traccia culturale, questo filo conduttore, è
riconoscibile dagli articoli che riportano il logo
“fil rouge”
.
Per i nuovi lettori a cui diamo il benvenuto,
ricordiamo che nel “fil rouge” potrete
trovare un insieme di argomenti che da
un lato stimolano l’introspezione, dall’altro
promuovono la riscoperta di ambiti sottili
grazie ai quali la vita può assumere significati
diversi, particolari e, a volte, si avvicinano
all’intimità dell’essere.