Shiatsu News 45 settembre - ottobre 2014
niche si può riscontrare negli aspetti religiosi e magici del ta- oismo della dinastia Han ( 206 a.C.-219 d.C). Un impatto an- cora maggiore sul taoismo ebbe l’incontro tra lo sciamanesimo e le filosofie di Lao Zi ( ) e Zhuang Zi ( ). Impatto che spesso passa inosservato perché molti studiosi considerano il Ta- oismo Filosofico (Dao Jia ) in antagonismo con il Taoismo Religioso (Dao Jiao ). Lao Zi era originario del villaggio di Li nella contea di Fu, nel regno di Chu: il fondatore della filoso- fia taoista visse dunque in una società con forte cultura sciama- nica. Ci sono molti paralleli tra i poteri attribuiti a uno sciamano e un “immortale” taoista: entram- bi sono immuni al veleno, viag- giano attraverso le stelle, hanno potere su gli elementi e possono compiere imprese incredibili. Ma con il tempo il Taoismo divenne una religione organizzata che aveva divinizzato Lao Zi, i riti e le cerimonie di sciamanesimo furono gradualmente abbando- nati: sopravvissero solo nelle società segrete di arti marziali e divennero un mistico culto di pochi adepti. Pertanto, in con- clusione, è chiaro che, la pratica della divinazione affonda le sue origini nella cultura sciamanica e questo non solo in Cina, ma in tutte le altre tradizioni (popoli artici, siberiani, sud-americani) tuttavia quella cinese sembra la più antica. I racconti mitolo- gici hanno, come sempre, idea- lizzato e ingigantito le figure di riferimento dell’epoca; in ogni caso, molto sopravvive ancora (gli sciamani oggi viaggiano in aereo …) e la pratica dello Yi Jing sembra avere riacquistato nuova vita. Pensate che ancora oggi a Jining, nella provincia dello Shandong, esiste la tomba di Fu Xi: il terzo giorno di marzo secondo il calendario lunare, gli abitanti dei villaggi vicini si ri- uniscono qui per fare sacrifici a questo fonda- tore della ci- viltà della na- zione cinese. Dobbiamo qui chiarire, che lo sciamanesi- mo è uno dei fenomeni più antichi della nostra cultura, il suo contenuto è estremamen- te eterogeneo e vasto e nel suo ambito rientrano attività come la divinazione, le preghiere per la pioggia, l’interpretazione dei so- gni, l’allontanamento delle epi- demie, i sacrifici agli spiriti etc. etc. Esso costituisce una costante della cultura primitiva: in caso di malattia, lo sciamano prega gli spiriti e allontana i demoni, prevede il futuro interpretando le crepe nei gusci di tartaruga, danza per ottenere la pioggia, placa gli spiriti dei morti e fa sì che tornino a rinascere. Esistono diverse varianti di questi rituali, come i sacrifici a dei e antenati, i canti e le danze, le maledizio- ni... Lo sciamanesimo abbrac- cia dunque diverse tradizioni e può apparire privo di un filo conduttore, bizzarro ed eccen- trico; tuttavia esiste un fattore centrale che unisce ogni tipo di sciamanesimo in un’unità orga- nica , e cioè “l’unione dell’uomo con le forze degli spiriti”. È infat- ti appoggiandosi alle forze degli spiriti, di gran lunga superiori a quelle umane, che gli sciamani sconfiggono le malattie, ottengo- no buoni raccolti, fanno sì che le anime dei morti salgano al cielo e prevedono il futuro. Così l’uo- mo unito alle forze degli spiriti, o l’uomo per metà divino e per metà umano, è lo “stregone”, e in ogni arte sciamanica il requisito fondamentale è “penetrare gli spiriti” (shen tong ). Ecco dunque che quando lo Shuo wen ( ) spiega il carattere “wu” ( ) sottolinea che lo sciamano “ ha rapporti con gli spiriti, e li doma attraverso la danza ”. (...) Non bisogna esagerare ecces- sivamente la portata delle forze razionali all’interno dello scia- manesimo (come Cassirer ); biso- gna invece convenire con Lévi- Strauss che “il pensiero magico non è un principio, uno spunto o un abbozzo, la parte di un tutto ancora in via di realizzazione, ma un sistema ben articolato, indi- pendente, per questo rispetto, da quell’altro sistema che la scienza sta costruendo”. Esso trae origi- ne dal pensiero primitivo, che crede sinceramente all’esistenza degli spiriti e all’esistenza di for- ze che superano quelle umane; quindi anche Frazer ha ragione nell’affermare che nello sciama- nesimo si manifesta chiaramente la dipendenza dell’uomo dagli spiriti. Fra le forze che partecipa- no a questa “unione tra uomini e spiriti” le più importanti sono appunto quelle degli spiriti; sono essi, infatti, a conferire allo scia- mano quelle forze soprannatu- rali che ne determinano i poteri magici. Dunque, lo sciamano non può dirigere e manipolare gli spiriti a proprio piacimento, ma deve attenersi severamente alle procedure e ai metodi da essi decisi ; ed è così che si sono formati i riti rigorosi e compli- cati dello sciamanesimo. I riti e i metodi dello sciamanesimo non sono dunque creati dallo scia- mano a proprio piacimento, ma si sono gradualmente formati a partire dalla conoscenza che l’uomo ha di spiriti e demoni. Il pensiero cinese non ha neppure conosciuto il dualismo spirito- n. 45 - Settembre 2014 NEWS SAGGISTICA 9 Il pensiero magico non è un principio, uno spunto o un abbozzo,... ma un sistema ben articolato, indipendente Lévi-Strauss
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