Shiatsu News 45 settembre - ottobre 2014
concentrate derivarono le quattro stagioni. Le energie sprigionate dalle quattro stagioni diedero vita a tutte le creature viventi. I soffi caldi dello Yang generaro- no il fuoco, che addensandosi si fece Sole. Dai soffi freddi dello Yin defluirono le acque e dalla loro essenza nacque la Luna. I soffi sfuggiti al Sole e alla Luna divennero infine astri e costella- zioni. Il processo di creazione del cosmo è dunque pensato come il progressivo differenziarsi dei fe- nomeni a partire da una totalità originaria indifferenziata. Nel momento in cui le cose sono designate da un nome, acqui- stano un’esistenza individuale definita: le acque vengono se- parate dal Cielo, il Cielo viene separato dalla Terra e, tra queste due realtà, viene stabilito il cam- po d’azione dell’Uomo. Le an- tiche popolazioni cinesi, dedite all’agricoltura, affermavano che la forma della Terra era quadra- ta, quella del Cielo emisferica, e il cielo combaciava perfettamen- te con i 4 lati della Terra. Questo concetto è espresso chiaramen- te nell’affermazione: “ la Terra è il carro, e il cielo il suo coperchio ”. La Terra era costituita da 9 con- tinenti, ognuno circondato da un “piccolo mare” e da un “grande mare”, il quale andava a con- giungersi con il cielo sui 4 lati. La Stella Polare era il “punto limite di altezza”, intorno al quale gira- va il firmamento senza fermarsi, proprio come una ruota di car- ro attorno al mozzo. Tale teoria scomparve dalla scena perché minata alla base da un’incredi- bile contraddizione: un quadrato (la Terra) e un cerchio (il Cielo) non possono combaciare perfet- tamente. Secondo un’antica teoria chia- mata “Xuan Ye”, il Cielo non ha forma né sostanza (a differenza della Terra), e il colore azzurro è dovuto al fatto che gli occhi non possono vedere oltre un certo li- mite mentre il cielo è sconfinato. Ne segue che il chiarore e l’oscu- rità non sono altro che fenomeni apparenti e che il cielo è privo di sostanza e colore. L’idea dell’Uni- verso limitato è presente persino nel sistema copernicano e i cinesi furono tra i primi a concepirlo in- finito, con questa teoria. Il “Tao”, motore universale, è concepito, dalla cultura taoista che riprende dal naturismo primigenio , come un principio d’ordine imperso- nale, unitario, da cui deriva una dualità: lo “yin” e lo “yang”, il sistema di alternanza e di combi- nazione degli opposti, che inizia dalla opposizione fra l’informale Cielo e la materiale Terra, che, in- teragendo, producono i tre “qi”, soffi di energia da cui vengono tutti i cambiamenti e nascono i diecimila esseri (il tao genera l’uno, l’uno genera il due, il due il tre, il tre i diecimila esseri, cioè tutte le creature viventi). Esiste tuttavia un immaginario più mistico, che non esclude magia e sciamanesimo, poggiando sul- la credenza in un mondo reale invisibile, cui lo sciamano può accedere per attingere l’energia riparatrice degli squilibri e dei disordini del mondo. Presenze misteriose animano l’universo: spiriti del cielo e della terra, dei monti e dei fiumi, demoni, ante- nati che hanno raggiunto dopo la morte la sede degli d e i , fantasmi inquieti che appaiono nei sogni in circo- stanze particolari o si manifesta- no con grida e lamenti. Durante i periodi Song e Yuan (dal X al XIV secolo), l’alchimia interna (attuata con pratiche psicogini- che, estatiche, dietetiche e far- macologiche), cercano di rende- re l’uomo sempre meno legato alla materia terrestre ed incline all’informale vuoto celeste, nel- la convinzione che solo trasfor- mando la materia in Energia e Spirito, si può raggiungere una vita completamente realizzata in tutti i suoi aspetti. Già nella cultura naturalista a sciamanica pre-taoista, l’uomo e il mondo formano un’unità indissolubile e si influenzassero vicendevol- mente. Vari tipi di nozioni, che per la nostra logica sono di ordi- ne completamente diverso, ve- nivano associati a volte in virtù di una rassomiglianza esteriore di suono, di numero o di forma. Esistevano, inoltre, delle correla- zioni costanti tra il Cielo, la Terra e l’Uomo, i tre piani principali nei quali spazia il pensiero uma- no. Come il lavoro dell’uomo nel giusto momento è necessario per far crescere lemessi con la fertilità della terra e la pioggia del cielo, nello stesso modo si manifestano le relazioni in tutti gli altri ambiti della vita. Al movimento degli astri e dei pianeti corrisponde il Tao, o Via, del Cielo, alla qua- le si sincronizzano il Tao della Terra e il Tao dell’Uomo. Non appena si manifesta un ostacolo su una via, ne sorge uno sulle altre. Un passo del Tao Te Ching ( ) afferma: “ Prima della formazione del Cielo e della Terra, c’era qualcosa in stato di fusione... Io non ne conosco il (vero) nome, ma la designo con l’appellativo di Via. Sforzandomi per quanto possibile di definirla con un nome, la chiamo grande. Grande significa procedere; procedere significa allon- tanarsi; allontanarsi significa tor- nare (al proprio opposto) ”. L’idea fondamentale è che nella natu- n. 45 - Settembre 2014 NEWS SAGGISTICA 11
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