Shiatsu News 45 settembre - ottobre 2014

IL CONCETTO DI TERRA, dallo SCIAMANESIMO al TAOISMO, nella cultura cinese a cura di Carlo Di Stanislao, Emilio Simongini, Rosa Brotzu, Fabrizio Bonanomi Riassunto : Sciamanesimo e taoismosonostrettamente lega- ti e, anzi, si può affermare che, il taoismo è la naturale evoluzio- ne intellettiva e dottrinale dello sciamanesimo primordiale ci- nese. Esaminando il concetto di Terra, madre, ma anche luogo delle forme ctoniche definite de- moni e fantasmi, si evidenziano le interconnessioni fra questi due antichi pensieri. Parole chiave : Terra, scia- manesimo, taoismo. I l nome più antico della Terra, ritrovato nelle remote iscrizio- ni di Mu, è “Uras”, che signifi- ca “sostanza grezza da plasma- re”. Un altro nome è “Pneumas”, ossia “Spirito che dona la vita”; i Sumeri la denominavano “Qi”, cioè “energia”. Altri nomi erano: Agora, Gaia, Saras…ecc. Il nome della Terra dovrebbe essere “Vita” e questo nome richiama la “Madre”. Gli sciamani chiamano la Terra la “Grande Madre”. Ma questa madre, esigente e criptica, va interpretata e controllata, per- ché può trarre in inganno o di- ventare distruttiva. Gli sciamani sono i guardiani della Terra, il ponte tra la “Civiltà Umana” e gli “elementi” che costituiscono le intelligenze animiche creatrici del Pianeta. Gli Sciamani hanno trasmesso la saggezza per molte generazioni e hanno protetto l’ecosistema planetario per deci- ne di migliaia di anni, lungo l’evoluzione di questa civiltà. Ora loro avvertono che l’uomo ha superato ogni limite della sua pazzia e, malgrado gli avverti- menti già mandati negli ultimi anni, il cambiamento di coscien- za ritarda la sua ascesi. Gli Scia- mani sono consapevoli del cam- biamento imminente del Pianeta che, per la sua natura di “Ma- dre”, deve ora guarire per poter poi continuare a occuparsi della vita da lei generata. Gli Sciamani dicono che la Terra è viva e che la sostanza vitale di cui è costituita è un fluido plasmoide ancestrale che fa evolvere le forme in base alla necessità di una continua ar- monia tra le parti che costituisco- n. 45 - Settembre 2014 NEWS 4 … occorre senza dubbio come prima cosa una certa affinità spirituale con il grande pensatore cinese, che renda possibile quella perfetta fusione coll’autore che nessun mezzo estrinseco e puramente filologico potrà mai provocare; ma è pure indispensabile non soltanto esser padroni della lingua in cui il Tao- te-king è scritto, bensì anche non ignorarne le interpretazioni che gli indigeni ne hanno dato, avere una certa dimestichezza con la folla dei commentatori, e un’idea almeno delle forme assunte dal pensiero di Laotze e degli influssi da questo esercitati attraverso i secoli, sulla letteratura, sull’arte, sull’anima cinese insomma Giuseppe Tucci

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