temente di quiete o di attività.
La consapevolezza investe l’in-
tero essere della persona, come
è evidenziato dalla sequenza
del testo delle linee che mostra-
no come la stabilizzazione della
mente non può prescindere dal-
la stabilizzazione del corpo in
tutte le sue parti, in progressio-
ne: piedi, gambe, bacino, dorso,
mascelle ed infine tutto il corpo.
Una struttura analoga si ritro-
va nell’
Esagramma 31, La Sti-
molazione
, che mostra l’effetto
psico-fisico immediato ed incon-
trollato dell’emozione che scuo-
te la persona in ogni sua parte,
prima ancora che la mente sia in
grado di elaborarla.
La Stabilizzazione insegna in-
vece come integrare il potenzia-
le destabilizzante degli stimoli
esterni attraverso la consapevo-
lezza del proprio corpo e delle
sue reazioni spontanee.
La quiete non può consistere
nell’irrigidimento di una parte
del corpo, che provocherebbe un
blocco, ma deve essere un azio-
ne coordinata in cui “non si per-
cepisce più il corpo” e la propria
persona come un insieme di par-
ti distinte, ma bensì come un
in-
sieme armonico
.
Le singole linee
Sei al secondo posto significa:
Tiene salde le sue gambe
.
Non può salvare colui che segue: il
suo cuore non è lieto
.
La posizione della seconda linea
è salda e centrata. Si trova a metà
del Trigramma Inferiore, a metà
della sua ascesa al Monte, ma,
malgrado la fatica dell’ardua sa-
lita, le sue gambe rimangono so-
lide. Il suo cuore non è lieto per-
ché, essendo
Yin
, femminile, ed
in una posizione di servizio, vor-
rebbe salvare la terza linea che,
come vedremo, è in difficoltà,
ma, come specifica il Commen-
to: “non si volta per ascoltarla”.
Inoltre la terza linea, essendo
Yang
, è più veloce, per cui la se-
conda linea Yin, più lenta, anche
volendo, non può tenerle dietro.
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il suono risulta distorto. Buddha
comprese immediatamente il si-
gnificato profondo di queste af-
fermazioni ed abbandonò quelle
pratiche troppo rigide per dedi-
carsi invece alla ricerca del “
giu-
sto mezzo
”.
Un percorso analogo è narrato
nel romanzo “Siddharta” di Her-
man Hesse dove il protagonista,
Siddharta
, abbandona la sua ric-
ca famiglia d’origine per anda-
re a vivere da asceta nella foresta
(il Monte ). Poi decide di tor-
nare a sperimentare la vita mon-
dana e, grazie alla forza interiore
ed alle capacità acquisite con la
meditazione, in breve tempo di-
venta un ricco mercante (il Ven-
to ). Dopo aver conosciuto la
ricchezza materiale e le passioni,
ritrova infine la sua vera indole
spirituale percorrendo il percor-
so inverso e scegliendo uno stile
di vita semplice, ma equilibrato,
a contatto con la natura.
Gesù
stesso va nel deserto dove,
malgrado le tentazioni del demo-
nio, accetta il suo destino e sceglie
consapevolmente di percorrere la
strada del sacrificio. Il “destino”
personale nella tradizione cine-
se è chiamato “
ming
”, “
mandato
(celeste)
”, e rappresenta il com-
pito fondamentale della nostra
esistenza, come vedremo meglio
a proposito dell’Esagramma 57,
Il Penetrante.
L’Immagine dell’Esagramma sin-
tetizza i principi della “
mindful-
ness
”.
L’immagine
Montagna serrata a Montagna :
l’immagine della quiete
.
Così il nobile coi suoi pensieri non
va oltre la sua situazione.
Cioè la persona nobile di spirito
è completamente presente, qui
ed ora, nella sua situazione at-
tuale, che può essere indifferen-
n. 40 - Giugno-Luglio 2013
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