gressivamente e lentamen-
te). Nella pratica la sensibi-
lità e l’esperienza dell’Ope-
ratore consentono di adat-
tare duranta ed intensità
della pressione alla rispo-
sta (feedback) che si riceve
in ogni singolo punto.
L’azione del palmo e del
pollice non deve essere la
conseguenza di una pres-
sione muscolare e rigida,
effettuata con la forza delle
braccia, bensì una penetra-
zione rilassata che sfrutta la
forza di gravità ed il peso del cor-
po (si tengono le braccia solidali
con il corpo e si sposta il peso del
complesso corpo+braccia verso
la persona da trattare).
Questo permette al Ricevente di
rilassarsi ed all’Operatore di an-
dare in profondità per entrare in
contatto con il Ki (Energia Vita-
le) della persona.
3) Penetrazione statica
e perpendicolare
La penetrazione deve essere di-
retta “perpendicolarmente” alla
parte da trattare (cioè diretta ver-
so il centro, fisico, ma anche sim-
bolico ed energetico) e mantenu-
ta fissa e costante, perché sia effi-
cace. La staticità della pressione,
attraverso il “non fare”, esprime
la nostra fiducia nella natura e
nella sua capacità di risanare.
4) Collegamento
delle due mani
Si devono sempre usare entram-
be le mani che, a seconda della
funzione, vengono definite:
Mano madre:
è la mano ferma,
apparentemente statica. Serve a
sostenere il peso dell’Operatore
durante il trattamento (sia quan-
do l’Operatore appoggia il pro-
prio peso che quando si solleva),
a dare al Ricevente il sostegno
costante della nostra presenza e
a creare il collegamento con la
mano figlia. Normalmente è po-
sizionata sull’osso sacro, sull’ad-
dome, o vicino alle articolazioni.
Mano figlia
: è la mano mobi-
le che esegue il trattamento e si
sposta lungo la il meridiano se-
guendone il percorso.
Tra le due mani possiamo per-
cepire un collegamento, detto
“l’eco della vita” o “due in uno”,
che richiama lo stato di unità pri-
mordiale, essenziale per operare
un effetto di riequilibrio ed auto-
guarigione.
5) Continuità nel trattamento
del meridiano
Il contatto col meridiano non
viene mai interrotto: il palmo o
il pollice scorrono lungo il meri-
diano tra una pressione e l’altra,
per altro molto ravvicinate, in
modo che il Praticante ed il Rice-
vente provino un senso di conti-
nuità lungo tutto il percorso del
meridiano. Infatti lo Zen Shiat-
su lavora sull’intero meridiano e
non solo sui singoli punti.
La sentenza
Il Penetrante. Mediante piccole cose
riuscita.
Propizio è avere ove recarsi.
Propizio è vedere il grand’uomo.
La Sentenza indica la strategia
generale da seguire per “pene-
trare”:
•
“Mediante piccole cose riu-
scita”: procedere a piccoli passi,
con pazienza e flessibilità.
•
“Propizio è avere ove recarsi”:
tenere sempre presente l’obietti-
vo finale.
•
“Propizio è vedere il grand’uo-
mo”: accettare di sottomettersi
docilmente a chi detiene il pote-
re nella situazione.
Per l’Operatore Shiatsu il “gran-
de uomo”, il “maestro” è il Rice-
vente, secondo la celebre
massima di
Shizuto Masu-
naga
.
Il “grande uomo” è anche,
in generale, la parte mi-
gliore di ognuno di noi e
l’azione dello Shiatsu mira
a sostenere la parte sana,
la parte migliore, della
persona.
L’immagine
Venti che si susseguono:
L’immagine del Sottomesso.
Così il nobile rinnova il suo
mandato (celeste)
e porta avanti la sua realizzazione.
Il “destino”personalenella tradi-
zione cinese è chiamato “
ming
“,
“
mandato (celeste)
“, e rappre-
senta il compito fondamentale
della nostra esistenza.
C’è un punto specifico associa-
to al “mandato celeste”: il
ming
men
, la porta del destino (lette-
ralmente “la porta del manda-
to”), il punto numero 4 del
Me-
ridiano Straordinario Vaso Go-
vernatore
, che si trova fra la se-
conda e la terza vertebra lom-
bare, all’altezza dell’ombelico.
Si dice che, oltre al cordone om-
belicale fisico,
Yin
, che unisce il
bambino alla madre, esista un
altro cordone ombelicale imma-
teriale,
Yang
, che unisce l’esse-
re umano al cielo, collegando il
punto ming men alla Stella Po-
lare. Attraverso di esso il neona-
to riceverebbe appunto, alla na-
scita, il suo “mandato celeste”.
Il tema spirituale dell’Esagram-
ma 57, La Sottomissione, si rife-
risce proprio all’accettazione ed
alla messa in opera del proprio
mandato celeste.
Lo Shiatsu è una
disciplina evo-
lutiva
, il suo fine ultimo è quello
di sostenere il ricevente nel suo
percorso personale per ritrova-
re se stesso, la propria strada (il
Dao) e compiere il proprio man-
dato.
•
Valter Vico
wiching.wordpress.com
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n. 40 - Giugno-Luglio 2013
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SPECIALE
XXIV CONVEGNO NAZIONALE
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